Bruno Brocchi

Intervista a Bruno Brocchi

a cura di Nicola Navone

17 maggio 2024

Melide

Bruno Brocchi (Montagnola, Cantone Ticino, 1927) consegue il diploma di architetto al Politecnico federale di Zurigo nel 1952. Durante gli studi si lega d’amicizia con Alain Tschumi (poi attivo come architetto a Bienne e nel Giura, dove era nato nel 1928) e Dolf Schnebli, con i quali frequenta anche un corso estivo del CIAM a Venezia. La sua collaborazione con Alberto Camenzind prende avvio precocemente, già durante il liceo e gli studi all’ETH, per consolidarsi una volta conseguito il titolo di architetto e culminare, nel 1959, nel ruolo di associato. L’impegno di Camenzind come coordinatore del progetto per l’Esposizione nazionale svizzera del 1964 attribuisce a Brocchi un ruolo cruciale nello studio, consolidato dalla chiamata a Zurigo di Camenzind, nel 1965, con il titolo di professore ordinario. Tra le numerose opere dei due architetti, si vogliono qui ricordare il Ginnasio (oggi Scuola media 1) di Bellinzona (1954-1958), la concessionaria dell’Alfa Romeo ad Agno (realizzazione 1962-1963), il Quartiere Maghetti a Lugano (1955-1985), numerose case unifamiliari e di vacanza, tra le quali Casa Luban ad Ascona (1967-1968). Nel 1972 inizia a collaborare con lo studio Camenzind-Brocchi Roberto Sennhauser, che diventerà a sua volta associato sino allo scioglimento del sodalizio nel 1991. Dal 1960, inoltre, Brocchi lavora con Dolf Schnebli e Gianluigi Bisagni a numerosi progetti urbanistici e piani regolatori. Con Bisagni e Paolo Fumagalli, Brocchi è all’origine della Fondazione Archivi Architetti ticinesi.