Il disegno e la costruzione della N2 Chiasso – San Gottardo

Seminario a cura di Nicola Navone
20 maggio 2019
Università della Svizzera italiana, Accademia di architettura, Palazzo Canavée, Mendrisio
Seminario promosso da: Archivio del Moderno, Accademia di architettura – USI

Nell’ambito del progetto di ricerca triennale “L’architettura nel Cantone Ticino, 1945-1980”, finanziato dal FNS – Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica e diretto da Nicola Navone, il 20 maggio 2019 si terrà all’Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura di Mendrisio, un seminario dedicato all’autostrada Chiasso - San Gottardo.

Muovendo dalla sua storia materiale, ricostruita sulla scorta di fonti documentarie sinora inesplorate (in particolare l’Archivio dell’Ufficio Strade Nazionali del Dipartimento delle costruzioni), il seminario intende offrire un’occasione di confronto su un’opera esemplare e fondamentale per il Cantone. L’opera cruciale di Rino Tami è parte di un’avventura collettiva che coinvolge simultaneamente - sul progetto di ogni manufatto - ingegneri, imprese e produttori del cemento. Una sperimentazione che riunisce, attorno al progetto dell’autostrada, le più avanzate teorie della pianificazione regionale, i più aggiornati metodi di calcolo delle strutture, ma anche l’anacronistica permanenza del cantiere “artigianale” del cemento armato gettato in opera, raccontandoci molto della storia sociale, politica, economica e culturale del Ticino del secondo Novecento.

Il seminario è aperto al pubblico.

Ilaria Giannetti – Costruire l’autostrada Chiasso - San Gottardo

La ricostruzione della storia materiale della N2 Chiasso-San Gottardo – basata sull'esplorazione dell'Archivio storico dell'Ufficio Strade Nazionali e degli archivi privati degli ingegneri maggiormente coinvolti nella costruzione – ha aperto nuove prospettive d’indagine sulla progettazione e la costruzione dell'autostrada ticinese nella storia della costruzione e dell'ingegneria strutturale.

L’opera cruciale di Rino Tami, consulente architettonico dell'Ufficio Strade Nazionali dal 1963, si è rivelata, così, un’avvincente avventura collettiva che coinvolge contemporaneamente, sulla progettazione di ogni singolo "manufatto", ingegneri, pianificatori e imprese di costruzione.

Lo studio è condotto nell'ambito del progetto di ricerca del FNS "Architettura in Ticino, 1945-1980", diretto da Nicola Navone, con l'ulteriore obiettivo di ampliare il dibattito sul patrimonio della costruzione in cemento armato nel Cantone.

Ilaria Giannetti, storica della costruzione, allieva di Sergio Poretti e Tullia Iori, è ricercatrice (RTDb / ICAR 10) presso l'Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Dal 2012 partecipa, come ricercatore senior, al progetto “SIXXI - Storia dell’ingegneria strutturale in Italia”(Erc Adv Grant, PI Poretti, Iori). Particolare attenzione è dedicata, nelle sue ricerche, all’evoluzione del cantiere, all’iconografia dell’ingegneria, all’uso della struttura in architettura. Tra le sue principali pubblicazioni il volume: “Il tubo Innocenti”. Protagonista invisibile della Scuola Italiana di Ingegneria (Gangemi, 2017).

Già ricercatore post-doc. , attualmente è ricercatore associato al progetto FNS “L’Architettura nel Cantone Ticino, 1945-1980”

Jürg Conzett – La cura delle opere d’arte infrastrutturali

La cura delle opere d’arte delle infrastrutture stradali e ferroviarie acquista sempre maggiore rilevanza. Per un verso la manutenzione di questi manufatti è sollecitata da ragioni di sicurezza, ma per un altro vi è il riconoscimento del valore culturale di tali infrastrutture, che concorrono a determinare in larga misura la percezione del nostro paesaggio. L’intervento presenterà le esperienze che ho avuto occasione di compiere, in un tale ambito, soprattutto nei Grigioni. Questo cantone possiede infatti una rete stradale molto estesa e con la Ferrovia Retica un’infrastruttura che, con le linee dell’Albula e del Bernina, è entrata a far parte del patrimonio mondiale Unesco. Queste tratte ferroviarie, e una gran parte della rete stradale grigionese, mostrano ancora oggi le istanze di integrazione delle opere d’ingegneria nel paesaggio, propugnate all’inizio del Novecento nell’ambito del movimento dell’Heimatschutz. Muovendo dalla mia esperienza, parlerò dunque di come si possano conservare muri di controriva, gallerie e viadotti, adattandoli alle necessità odierne. Sarà poi compito della discussione sondare in quale misura i fondamenti di questo lavoro possano essere applicati nel Cantone Ticino.

 

Jürg Conzett (1956) ha studiato Ingegneria civile ai Politecnici federali di Losanna e di Zurigo, dove si è diplomato nel 1980. Dopo aver lavorato nello studio di Peter Zumthor, nel 1988 ha fondato il proprio studio d’ingegneria. Attualmente è titolare, con i partner Gianfranco Bronzini, Josef Dora e Pieder Hendry, di uno studio a Coira che si occupa della progettazione di ponti e strutture edilizie. È inoltre attivo nell’ambito della conservazione delle opere d’ingegneria storiche.

Tavola rotonda: intervengono, accanto ai relatori e ai ricercatori del progetto FNS, Serena Maffioletti e Laurent Stalder

Serena Maffioletti è professore ordinario di Composizione architettonica e urbana presso l’Università IUAV di Venezia. Responsabile scientifico dell’Archivio Progetti (dal 2012), già Direttore del Corso di Laurea triennale Architettura Costruzione Conservazione, IUAV.
Progettista e capogruppo di numerosi progetti, pubblicati, esposti in mostre e riconosciuti con premi. Accanto agli studi dedicati all’architettura razionalista italiana e internazionale, e in particolare all’opera e al pensiero dei BBPR, è stata autrice di numerose ricerche che riguardano il progetto infrastrutturale del Novecento, in particolare l’opera di Rino Tami e Flora Ruchat-Roncati per le autostrade svizzere, quella di Giulio Minoletti per le stazioni ferroviarie milanesi, quella di Costantino Dardi per il disegno del paesaggio autostradale italiano, così come il contributo che architetti e paesaggisti hanno proposto nella definizione della cultura infrastrutturale internazionale degli ultimi venti anni.

Laurent Stalder (1970) è professore ordinario di Storia e Teoria dell’Architettura e direttore dell’Istituto di Storia e Teoria dell’Architettura (gta Institut) al Politecnico Federale di Zurigo (ETHZ). Le sue ricerche e le sue pubblicazioni indagano la storia e la teoria dell’architettura dal XIX al XXI secolo, laddove s’intersecano con la storia della tecnologia. Ha dedicato volumi monografici all’opera di Hermann Muthesius, Fritz Haller, Atelier Bow Wow, e i suoi scritti sono stati pubblicati da numerose riviste di settore. È membro del consiglio di fondazione della Biblioteca Werner Oechslin a Einsiedeln e dell’Istituto svizzero per la ricerca archeologica e architettonica al Cairo. È membro del comitato scientifico dello Jaap Bakem Center a Rotterdam e del Laboratorio LIAT dell’ENSA Paris-Malaquais.